mercoledì 4 giugno 2008

Anche gli armadi possono volare

Dice Leonardo che

"Arrampicare da primi e' arrampicare, arrampicare da secondi e' esercizio fisico".

Non che io disdegni il mero esercizio fisico, pero' sono un maledetto curioso e alla fine ho ceduto.
Cosi', forse, anche d'estate riusciro' a innalzarmi dal livello "subumano" fino a "merendero" o magari "eroe". In fondo l'eroe e' anche colui che va in cerca del meglio per se' e per gli altri. E arrivare a fare tranquillamente un 5c o un 6a aprirebbe le porte del paradiso di un mondo di montagne altrimenti inaccessibili, a me e a chi con me vuole camminare per il mondo.

Matte dice che l'equilibrio, i salti, la forza che ho quando ho gli sci ai piedi sembrano sparire appena me li tolgo. Effettivamente quando mi attacco alla parete con le scarpette e le mani mi sembra di essere una specie di armadio: grosso, rigido e lento... Paolo Caruso, una specie di guru dell'arrampicata, di cui mi sono comprato lo splendido libro, dice che bisogna imparare a "prendere forza dal basso", dai piedi. E quando in basso hai un secondo di cordata speciale che ti guarda, la forza che sale puo' sollevare anche un armadio.


Se poi hai anche esattamente a fianco uno che fa il 7b "a vista" come Matte, e che risale la via che passa a fianco alla tua spiegandoti un passo si' e un passo no, svanisce la paura e pur col giusto sudore il mio primo 4c da primo e' fatto...

OK, 4c e' una miseria... infatti finalmente mi sono deciso ad andare a provare il tunnel della Foixarda, per vedere di allenarmi un po'...
La Foixarda e' probabilmente "il piu' grande roccodromo urbano gratuito del mondo". Si trova sul Montjuic a meno di dieci minuti a piedi da casa mia. C'e' una parete di roccia con alcune vie con prese naturali, prese scavate e prese di resina artificiali. Su una parte della parete e' stata gettata una colata di cemento e poi attrezzata prevalentemente con prese artificiali e alcuni buchini scavati; infine c'e' il tunnel. E' un vero tunnel stradale, completamente attrezzato con prese artificiali. Ci sono vie che risalgono tutta la volta e gli scarsoni come me si possono esercitare a piacere facendo un po' di "boulder" e traversi. Fino a qualche anno fa il tunnel era addirittura aperto al traffico e la gente ci arrampicava lo stesso. Poi per fortuna hanno pensato bene di chiuderlo e lasciarlo tutto agli arrampicatori (e aspiranti tali).

Insomma, lunedi' sono andato la' due ore a massacrarmi un po' le braccia facendo traversi a un metro da terra. C'e' un bell'ambiente, si fanno chiacchere, incontri sempre qualcuno che ti spiega il passaggio che non ti riesce. Un passaggio in particolare proprio non mi e' riuscito, nonstante le spiegazioni di un simpatico tizio Bosniaco-Svedese e del catalano Xavi-dagli-occhi-blu (qui la meta' della popolazione maschile si chiama Xavi o Jaume, quindi devi inventarti qualche modo per distinguerli...).
Il maledetto passaggio mi e' rimasto proprio sul groppone e quindi ora saluto tutti e scappo a provarlo finche non mi riesce!

PS Mamma, non ti preoccupare! non e' pericoloso! c'e' sempre la corda e quando non c'e' sono a un metro da terra! capito? :)

1 commento:

leonardo ha detto...

ratifico un po' la frase che mi e' stata attribuita...
su molte vie (trad per esempio), se possibile, non disdegno fare top-rope esplorativo, prima di spiattellarmi a terra. pero' il senso sta nella ricerca
del limite...ognuno ha il suo. e forse e' vero, "eroe" e' ognuno (piu' o meno) che cerca il suo limite con ardimento...

In un mondo che vuole rendere tutto uniforme trasformando spazi naturali come parchi di divertimento, riscoprire o ricercare l' aspetto mentale e psicologico dell' arrampicata sarebbe
un ottimo antidoto contro molte degenerazioni.

Alla fine e' vero.. il grado conta, ma a
volte e' una cosa cosi' sterile. Per me fare un 6b in stile trad (magari senza usare il martello) da piu' soddisfazzione che non salire dopo un paio di giri un 7b con
protezioni vicine, che tutti dopo un po possono fare (jollypower docet)

"..ahhh ma cosi' son tutti buoni, con lo spago e 'sta roba qua.." disse un certo
N. quando vide che al Crinale in Val Rosandra alcuni chiodi marci erano stati sostituti sempre con chiodi ma nuovi... si lamentava insomma che cosi' sarebbe stato troppo facile...