mercoledì 9 aprile 2008

Ipocrisia a cinque cerchi

A me la Cina fa paura. Tutte le volte che leggo qualcosa sulla sua crescita non posso fare a meno di ritenere inutile qualsiasi sforzo di tipo ecologista che possiamo fare nel nostro piccolo. Non capisco che senso abbia cercare di ridurre le emissioni del 10% in Italia in 5 o 10 anni, quando ogni anno le emissioni della Cina aumentano dello stesso valore delle emissioni totali dell'Italia...
Si' lo so: facciamogli vedere che si puo', convinciamoli che e' un problema di tutti, anche loro, e bla bla... ma ho l'impressione che questo fara' presa solo quando la situazione sara' davvero molto critica e forse allora sara' troppo tardi e gli sciacalli avranno gia' cominciato a circolare prima che la gente abbia potuto dare ascolto ai saggi.

Ora c'e' questa questione del Tibet. Mi fanno ridere quelli che dicono che bisognerebbe boicottare le Olimpiadi.
La Cina ha connessioni economiche fondamentali con tutto il resto del mondo cosiddetto sviluppato. Noi non campiamo senza la Cina, ma nemmeno la Cina campa facile senza di noi. E allora, possibile che l'unico modo di fare pressioni per fermare lo scempio che si compie sull'altipiano sia rubare un sogno a centinaia di ragazzi che stanno sudando da mesi ed anni per prepararsi a un appuntamento che puo' essere unico nella loro vita?

D'accordo, cosa volete che sia? un gioco o una gara si possono sacrificare di fronte alle vite della gente uccisa e torturata in Tibet, e se sacrificare una o tutte le gare bastasse a salvare una sola vita, ne sarebbe valsa la pena.
Ma cosa volete che sia un gioco o una gara di fronte anche soltanto alla millesima parte del business che la Cina fa, ad esempio, con l'Italia?

Temo pero' che in questo mondo interconnesso in cui tutti dipendiamo da tutti muoversi costi troppo e ho l'impressione che chi davvero ha il potere di fare pressioni non abbia alcuna intenzione di muovere un dito. Salvo chiedere alla delegazione olimpica di rimanere a casa, o magari non presentarsi alla cerimonia inaugurale delle Olimpiadi: penso proprio che alla sola minaccia gli Han abbiano gia' cominciato a ritirarsi dal Tibet...

2 commenti:

leonardo ha detto...

Sono d'accordo con te: boiccottare serve a poco o niente. Meglio che le Olimpiadi ci siano e che magari giornalisti e atleti tentino di portare alla luce in ogni momento la questione dei diritti, non solo in Tibet.
Diritti significano per me anche e soprattutto un diverso modello di sviluppo..senza gli operai schiavi non so se avremmo ora i problemi ambientali che la Cina sta creando..

Il problema e' che non vedo in giro stati vergini, che abbiano il diritto di scagliare la prima pietra contro la Cina.
L' unica nazione che ha ovviamente un peso
sarebbero gli Usa, ma possono farlo?

A parte che senza i prodotti cinesi a basso costo, l' inflazione andrebbe alle stelle... ma in quanto a negazione dei diritti umani sarebbe dura dare lezioni...

GiMi ha detto...

Tutto vero Leo. Salvo che io non credo che solo chi e' senza peccato possa scaglaire la prima pietra.
Posso dirti che stai facendo una cazzata anche se io stesso l'ho fatta mille volte e continuo a farla. Naturalmente a patto di riconoscere che anche io sto sbagliando e non sono migliore di te.
Sperare di ottenere quedto tipo di consapevolezza e autocritica da parte di una qualsiasi amministrazione di uno stao nazionale e' pura utopia, pero' se nel nostro piccolo non facessimo cosi', ce ne dovremmo stare sempre tutti zitti. Tu ed io compresi.