Io credo che ci siano poche citta' al mondo dove puoi tornare da un mese di vacanza, organizzare in 24 ore una cena con barbecue in terrazza e ritrovarti in casa una ventina di persone sostanzialmente sconosciute... per altro tutte o quasi aderenti al fenotipo caratteristico di Barcelona: gente di passaggio oppure perduti nei meandri della vita impantanati piu' o meno volontariamente a Barcelona alla ricerca di qualcosa che ancora non sanno cosa sia.
Uno spaccato.
C'e' V. amica del cuore di Z., simpatica catalana che ho conosciuto al corso di tedesco a Zurigo e che ora si trova da qualche parte a svolgere campi di volontariato. V. si trova per la seconda volta a un barbecue a casa mia ma ancora devo capire bene cosa faccia tra una barbecue e l'altro.
C'e' F., compagno di ufficio di Alessio, tedesco cresciuto in varie parti del mondo, pronto a lasciare la fisica dopo il secondo postdoc e tornare in Germania, a Monaco, o forse a restare qua a tempo indeterminato cercando di fare... boh?!?
F. chiama anche la sua amica tedesca C., che in teoria ha un ufficio a due porte di distanza dal mio ma in pratica io l'avro' vista 3 volte in Dipartimento. Di piu' di lei non si riesce a sapere.
C'e' G., madrilegno conosciuto la settimana scorsa a Ginevra. Siamo tornati dalla Svizzera insieme in macchina, si ferma a casa mia due giorni e da Madrid arriva (in aereo! coraggioso di questi tempi...) anche il suo amico C., per dargli qualche cambio alla guida, nel viaggio per Madrid (sembra incredibile ma Barcelona - Madrid e' la stessa distanza che Barcelona - Ginevra...)
A loro si unisce J., terzo madrilegno amico dei primi due, che in teoria dovrei conoscere perche' sta facendo un dottorato alla UB (Universitat de Barcelona) ma in realta' non l'ho mai visto.
Pare che a Barcelona studi anche N., amica d'infanzia di G., pero' non si presenta fino a tarda ora e quando ormai tutti dubitavamo della sua esistenza varca la soglia insieme a Se., mio ex compagno di ufficio di Zurigo, che decide ieri mattina di prendere un aereo e venire a farsi un finesettimana lungo da queste parti. Si sono incontrati per la strada cercando casa mia... Quando li ho visti entrare insieme ho subito pensato che fosse gia' riuscito a rimorchiare in due ore a Barcelona, d'altra parte, si sa, lui e' un drago!
C'e' il tedescone Sa. L'ho conosciuto 5 mesi fa quando cercavo casa. Mi piaceva la stanza libera nel suo appartamenteo, siamo stati a chiaccherare un'ora quando l'ho vista, ero quasi certo di prenderla prima di vedere la terrazza della Font Florida... da allora abbiamo invano tentato di riuscire ad andare a bere una birra insieme varie volte e dopo una decina di appuntamenti mancati per varie ragioni ecco che finalmente si presenta a casa mia ieri sera. Aveva promesso una dote di 3 bellissime tedesche appena giunte dalle pianure del nord ma invece si presenta solo. Nessuno ha capito cosa sia successo alle 3 pulzelle.
C'e' l'inafferrabile E., catalana conosciuta nelle prime settimane a Barcelona a una festa, scomparsa per 3 mesi e improvvisamente riapparsa. E' l'unica che ha un posto fisso ma dice sempre che Barcelona e' troppo stressante e confusionaria e vuole andare a vivere fuori. Nel frattempo vive nel bel mezzo del Gotico, quartiere dove piu' casino non si puo'. Era anche riuscita a trasferirsi in una zona piu' tranquilla ma dopo un mese e' tornata nello stesso appartamento di prima. Tipico personaggio barcellonese.
Il mio coinquilino Cesar riesce a portare a casa tre personaggi assolutamente superlativi. Il suo amico belga A., che pare lavorare in una ditta di apparecchi acustici e col quale un paio di finesettimana fa ha conosciuto J. e R., appena arrivate dall'Argentina, che a loro volta si erano conosciute il giorno stesso all'ostello. Cosa siano venute a fare a Barcelona non lo sanno nemmeno loro. Vedere la citta', trovare un lavoro, un lavoro con la gente, "relaxado". Gliel'ho detto subito: ottima scelta, citta' perfetta per voi!
Quando J. e R. varcano la soglia di casa la componente maschile della combricola trattiene il fiato... fate pure volare la fantasia.
A. si presenta con maglia a strisce bianche e rosa e scarpette tipiche catalane tipo squadrillas rosa come le strisce rosa della maglietta e annucia J. come "su novia" scatenando immediatamente l'invidia ma soprattutto l'incredulita' del pubblico maschile. Piccola nota linguistica. In Castigliano "novio/a" e' un termine che indica una relazione abbastanza forte e stabile, mentre un termine un po' rilassato e' semplicemente "amigo/a"... insomma, le divagazioni su questo tema durante la serata non sono state poche. In particolare un maschietto ispanico un poco piu' intraprendente riesce ad intavolare una discussione che dura quasi un'ora da solo con la dolce J., venendo regolarmente fulminato dagli sguardi di A. che alla fine se ne va (naturalmente insieme a J., e' pur sempre "su novia"!) raccomandandogli di essere particolarmente prudente nel suo imminente lungo viaggio in auto, che' in Spagna ci sono tanti incidenti!
Ci sono infine gli amici: Alessio naturalmente, e S. e Ji., coppia composta da una sarda appassionata di arte moderna a arti marziali, e un canario dall'energia tipicamente atlantica. Vi lascio immaginare.
Tra una birra, una salsiccia, una bistecca e un piatto di pasta la serata scivola via fino alle 3, quando finalmente rimaniamo in 5 a rimettere a posto casa, fare due chiacchere in terrazza e, terminata la "decompressione", finalmente ognuno al suo letto dell'ostello Font Florida.
Il finesettimana quasi incombe ormai e attende gia' nuovi visitatori...
2 commenti:
Vaya vaya... Menudo post más bueno que has parido aqui. Espero volver pronto por Barcelona y Font Florida.
Maschietto ispanico migrante-trashumante
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