Un'estate fatta di chilometri in auto, in treno, in aereo, in moto, percorsi tra pareti, spit, magnesite, formaggio svizzero, amici e persone care, pizza fatta in casa e cotta nel forno a legna, aria fresca di montagna e salmastra di costa, e infine la pace dei luoghi conosciuti e desiderati da settimane, dove sai che lentamente tutto cambia ma in fondo resta uguale a se stesso e quando sei rincorso e incalzato dagli eventi, puoi sempre fare ritorno e respirare.
Qualche giorno di riposo a recuperare dagli acciacchi delle fatiche delle ultime settimane e gia' e' la vigilia dell'ultimo giro di giostra. Prima di tornare a Barcellona, manca solo un bagno integrale di una settimana nelle congetture, le ipotesi, i teoremi, i grafici e le parole del mondo al quale in qualche modo appartengo da piu' di cinque anni, che in qualche modo ho desiderato da molto piu' tempo e che tuttavia, in qualche modo, non riesco a sentire completamente mio.
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