Gli Andalusi si' che sono Spagnoli, mica come i Catalani!
Quattro giorni tra Granada e Cadice sono abbastanza per... lasciarti un'incredibile voglia di tornarci!
Innanzitutto a Granada si mangiano davvero le tapas! Funziona cosi': ordini da bere una birra, un bicchiere di vino, basta persino una bottiglia di acqua, e automaticamente arriva una tapa! A mano a mano che continui a ordinare, arrivano sempre nuove tapas, sempre piu' ricche: primera, segunda, tercera e cosi' via... se fai l'errore di chiedere la carta, ti guardano un po' storto, quasi li stessi offendendo!
Domenica sera mi piazzo in un simpatico bar chiamato Minotauro proprio ai piedi dell'Alhambra per "tapeare" e guardare la finale dell'Europeo con un mio amico tedesco. Considerando che una caña (una birretta) costa un euro e mezzo, che, come detto, con ogni caña viene una tapa e che le tapas sono sempre meglio caña dopo caña, che questo mio amico tedesco e' un noto estimatore dei piaceri dell'alcol, che la Spagna ha vinto l'Europeo e subito dopo naturalmente e' scoppiato il delirio... vi lascio immaginare come puo' essere finita la serata e la ragione della mia piuttosto scarsa attivita' cerebrale nella sessione di lunedi' mattina della conferenza...
A quanto pare, gli Emiri seppero dare a questa regione tolleranza e prosperita', al contrario dei Reyes Catolicos e dei loro successori che presto perseguitarono i musulmani fino a cacciarli dalla Spagna. Tuttavia, nessuno dei Re di Spagna oso' violare le meraviglie dell'Alhambra, ma anzi tutti ne fecero la propria dimora in citta', conservando le straordinarie opere degli artisti islamici, pur integraondole a volte con simboli Cristiani.
Proprio quei mori che furono cacciati co
n la forza da questa terra 600 anni fa, stanno tornando ora lentamente a vivere in quella che fu la loro terra per 700 anni... Alcune vie stanno tornando ad avere un aspetto genuinamente arabo. Molte volte mi sono trovato ad affrontare discorsi sull'identita' tra popolazione e territorio, a volte difendendola, a volte contestandola. In mezzo ai Catalani poi (ma anche ai Triestini!), e' un tema ricorrente. Quello che sta succedendo qua, osservato da una prospettiva storica, non fa che gettare nuova carne al fuoco, e farmi riconoscere nuovamente quanto complesso sia questo problema. Una complessita' che mi pare venga troppo spesso semplicemente ignorata perche', in fondo, e' piu' comodo.Una cosa che invece manca in Andalusia sono le "S". Si', proprio le lettere S nelle parole. Si sa che in Sudamerica (ma anche alle Canarie) tendono a non pronuciare la S finale, cosi' "gracias" diventa qualcosa tipo "graciah", "dos" diventa "doh" e cosi' via. Qui invece, si dimenticano pure le S in mezzo alle parole! Ad esempio "España" diventa "Ehpaña", "esqui" diventa "ehqui" e cosi' via... per di piu' spesso risparmiano pure sulle D, ad esempio "partido" diventa direttamente "partio", e in generale la pronucia e il tono sono molto diversi dal Castigliano che si parla in Catalunya.
Comunque, con un paio di giorni di abitudine, non c'e' problema, per lo piu' che con il mio inconfondibile accento capiscono subito che sono italiano e mi fanno tutti la gentile cortesia di parlare lentamente!
Ho deciso all'ultimo secondo di venire a questa conferenza di due giorni a Granada. L'Andalusia e' stata una scoperta stupenda. Sono all'aereporto di Granada in partenza per Milano via Madrid e poi a Genova, a respirare un po'; come spesso mi accade, non resisto alla tentazione di immaginare il prossimo viaggio alla scoperta di tutto quello che questi giorni non mi hanno potuto concedere...
'hta pronto Andalucia!
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