martedì 9 agosto 2011

Fabrikk!

Loro si definiscono un Gassenschau, che letteralmente vorrebbe dire "spettacolo di strada", ma sarebbe una definizione davvero molto riduttiva.


Cominciamo dall'ambientazione: un grande areale industriale abbandonato, trasformato in un teatro all'aperto contornato da due bar e 3 ristoranti con ottima cucina casalinga.
Passiamo poi alla storia, in breve: una piccola tradizionale fabbrica di cioccolato si ritrova a fronteggiare con difficoltà i mercati emergenti dell'Oriente.
E finiamo con la parte più importante, che tipo di spettacolo è: indefinibile.

È una rappresentazione teatrale, in un atto unico, ma ha diverse parti cantate e ballate, che a tratti la potrebbero far assomigliare a un musical. Tutto l'accompagnamento è suonato dal vivo, fin dall'introduzione, quando una piattaforma con i quattro componenti della piccola band, sospesa per aria plana sopra l'enorme palco, fino a sparire dietro le quinte.

Gli attori sono anche un po' cantanti e un po' acrobati, le parti parlate sono per la maggior parte in dialetto svizzero, ma diversi dialoghi sono in italiano, cinese, inglese e in buon tedesco, seguendo le origini degli impiegati della fabbrica di cioccolato e dei nuovi clienti.

La scenografia è dinamica ed è protagonista non meno degli attori e della musica, un po' si ride e un po' ci si commuove fino al finale che lascia letteralmente a bocca aperta per un tempo che sinceramente faccio fatica a ricordare. Quindici minuti, forse venti, di un crescendo grandioso che ti fa tornare bambino per come riempie gli occhi di meraviglia. Tutto si trasforma a due passi da te per diventare altro in una maniera che sembrava impossibile anche soltanto immaginare fino a poco prima. E non c'è trucco, non c'è illusione, non c'è nessun effetto speciale: gli uomini volano per davvero, i cavi si spezzano e scintillano, dal pavimento emergono...

... è teatro, con una buona dose di ingegno e di fantasia.

Se capitate dalle parti di Zurigo, da qui a ottobre, oppure l'estate prossima (vista la complessità dell'allestimento va in scena per due estati di fila), masticate un minimo di tedesco (basta davvero poco) e riuscite a trovare un biglietto (questa è forse la parte più difficile, almeno per quest'anno), vi consiglio proprio di non lasciarvelo scappare!
Qui il sito internet dedicato.

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