Accarezzarla delicatamente mentre il respiro si fa piu' intenso e profondo, scivolare lentamente dentro di lei ascoltandane il suono, percependone i minuscoli movimenti, fermandosi ogni tanto a riprendere fiato, a sentire il sudore scendere sugli occhi, a guardarla, a guardarsi, a voltarsi e riempire gli occhi di meraviglia e poi riprendere a salire, fino a dove rimane solo il cielo sopra di te e sotto di te il segno leggero del tuo passaggio.
E sulla vetta il silenzio rotto dal vento, dal tuo ansimare e da quello dei tuoi compagni, la gioia e l'attesa per la parte migliore che ancora deve venire. Sentire l'aria fredda scaldarsi nelle narici prima di scorrere tiepida in gola.
E finalmente liberare la voglia e scivolare veloce sentendo la neve soffice e profonda sulle caviglie e sulle ginocchia. Saltare preciso da una curva all'altra, da uno spigolo all'altro dei pezzi di legno ai tuoi piedi, lasciarsi portare dal ritmo fino a quando il cuore batte troppo forte e le cosce si riempiono di minuscoli spilli e non puoi fare altro che fermarti e boccheggiare... anzi no, sorridere.
Trovarsi nella natura bianca, grigia e verde, di neve, di ghiaccio, di roccia e di conifere, mentre si lascia abbracciare e violare, sapendo che domani del tuo passaggio gia' non portera' traccia.
Sapere di essere li' in mezzo per fare una cosa semplice e inutile come scivolare sulla neve e farlo in un posto come quello, che ti sei conquistato con un cammino soltanto tuo che nessuno ricalchera' uguale, nemmeno tu quando tornerai.
E avere qualcuno con cui condividere tutto questo che ti fa sentire vivo.
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