giovedì 7 maggio 2009

Perserverare diab... angelicum!


Non mi posso mica portare gli sci in giro per mezza Italia del Nord e poi metterli solo 45 minuti per un tentativo fallito di salita e 3 ore per fare lo scemo su e giu' dallo snow park di Passo Rolle!

Cosi', nonostante i ripetuti segnali male auguranti, mando a quel paese il presunto karma negativo, decido di dare un calcio alle disavventure e prendere in mano la situazione.

Una volta mi hanno detto che quando ho voluto veramente una cosa, me la sono sempre andata a prendere, e alla fine, in qualche modo, presto o tardi, me la sono ritrovata tra le mani.

Dal mio punto di vista non e' affatto vero (d'altro canto, il punto di vista di ciascuno sulla propria vita e' sempre distinto da quello di chiunque altro), e spesso credo di essere stato solo molto fortunato; pero', quando qualcosa puo' essere raggiunto con le sole nostre forze, senza che l'esito dipenda in maniera decisiva da altre persone (tipo compagni che perdono cose per strada o si svegliano col colpo della strega, o magari decidono di mettere sotto caprioli indifesi..., o anche materiali acquistati presso catene sportive di grandi numeri e dubbia qualita') e se gli eventi incontrollabili non ci sono sfavorevoli (tipo una tormenta sul Nord Italia quando devi andare a sciare), beh, non c'e' ragione per non avere successo!

Cosi', sabato pomeriggio decido di tornare a casa, mollare l'auto dai rumori sospetti e pianificare una domenica di riscatto.

Partenza ore 3.30, con l'auto di mio fratello questa volta, alla volta delle Terme di Vinadio; destinazione Cima Steliere, una salita molto popolare di questo periodo, che offre un ambiente splendido, e una bella discesa sostenuta.


La Valle Stura e' il Paradiso dello scialpinismo. Ci sono decine e decine di gite di ogni difficolta' e numerosissime discese davvero impegnative, dallo sci ripido fino quasi allo sci estremo.
In primavera poi, al termine della gita, ci si puo' sollazzare comodamente in una delle due stazioni termali del fondovalle. Senza dimenticare la splendida pasticceria di Demonte, aperta tutti i giorni dalle 5 del mattino con orario continuato, col quasi esclusivo compito di fornire a scialpinisti ed escursionisti la colazione sulla via dell'andata e una meritata e golosa merenda sulla via del ritorno.

Lo scorso inverno e' stato fenomenale. Non si erano quasi mai viste da queste parti le montagne cosi' innevate a maggio. A 1270 metri, si parte sci ai piedi dalla macchina, e la neve e' alta almeno ancora mezzo metro!

In totale fanno 1360 metri di dislivello e, vuoi che nelle precedenti 3 notti avevo dormito un totale di 8 ore, vuoi che forse avevo ancora un po' di postumi della doppia influenza di un paio di settimane fa, gli utlimi 150 sono stati un vero e proprio calvario sotto il sole cocente di maggio.


Le forze sono andato pescarle direttamente dalla vetta, che era sempre a vista (fatto che si trasforma spesso in una fonte quasi inesauribile di energie) e da Sergio e la simpatica cucciola Pimpa che erano sempre nei paraggi.

Dalla vetta, panorama splendido sulle Alpi Marittime, sul paese di Sant'Anna di Vinadio (quello dell'acqua!) ancora completamente sommerso dalla neve e irraggiungibile, il Colle della Lombarda che chissa' quando lo apriranno quest'anno, l'Argentera, la cima dell'Agnel e la Punta Maladecia coi loro magnetici canali.


Alla fine, visto la stanchezza enorme e i crampi, e l'ora che si era fatta tarda, rinuncio alla discesa piu' ripida e scendo con i simpatici piemontesi Sergio e Renata (e con Pimpa, naturalmente) per l'itinerario di salita, comunque a tratti entusiasmante.

Un epilogo di grande soddisfazione per una settimana che fino ad allora aveva riservato piu' delusioni che gioie.

(si vedono sul pendio in alto, dietro il roccione, le mie tracce rotonde?)

Inutile aggiungere che poi in serata il Gran Finale ha posto la ciliegina sulla torta a una giornata difficile da dimenticare.

1 commento:

Fabio Del Sordo ha detto...

Grande Beppe! firmato: lo stregacolpito