Ho deciso di cominciare a scrivere questo blog quando mi sono trasferito a Barcellona (che chi vive qua spesso abbrevia in Barna, essendo Barça di fatto riservato alla squadra di calcio). 19 mesi sono passati in fretta, come si addice a questa citta' che spesso non ti lascia respiro.
E di tempo per respirare, davvero, ne ho avuto poco, e forse ho anche passato troppo tempo a cercare di prendere aria, forse senza riuscirci.
Ci sono almeno due Barcellona: quella di chi ci e' nato, e quella di chi ci e' arrivato. Tra chi arriva qua, molto spesso per una scelta piu' o meno consapevole, c'e' un esercito di giovani tra i 25 e i 35 anni, che, sorpresi dalla vita in un momento di indecisione, o magari sospinti dalla necessita' di un cambimaneto, vengono in cerca di qualcosa, forse semplicemente di un po' di tempo, il loro tempo.
Ne trovano? arrivano dispersi e un po' disperati, come cambiano e come saranno cambiati quando ripartono? puo' sembrare paradossale, ma a volte questa meta' della citta' mi e' apparsa come la regina delle provinciali: alla fin fine, rivolta verso se' stessa, alla ricerca di un se' smarrito o mai trovato, con il rischio concreto di precipitare in una sterile autoreferenzialita', senza volere ne' potere ammmetterelo..
E in questo, l'altra citta', quella di chi ci e' nato, non e' poi cosi' diversa. Una citta' quasi schiacciata tra il desiderio di affermare la propria identita', Capitale di una Nazione, la Catalunya, e la consapevolezza che perderebbe gran parte della sua vitalita' e del suo fascino senza la contaminazione che la pervade.
Da Barna a Berna cambia solo una lettera, ma la nuova pagina e' bianca, anche se con qualche rigo per aiutarti a scrivere diritto, magari con qualche saliscendi in meno.
E' il momento di scendere dalla giostra, ma la vita e' tutta un saliscendi e non si ferma, perche' ci saranno nuovi sorrisi e abbracci e birre e parole, c'e' un mondo intero di montagne da conoscere e esplorare, mentre la giostra e' gia' in cammino.
Nessun commento:
Posta un commento