
Quando la montagna si fa selvaggia, a volte richiede un impegno straordinario e al ritorno ci vuole un po' per metabolizzare quello che ti ha restituito in quei momenti. Ogni giorno che passa, le stesse foto ti danno emozioni diverse: dapprima ricordano la fatica, la tensione, il freddo, poi subentra la soddisfazione, la gioia per una meta ambita e conquistata, infine l'emozione e la meraviglia di essere stato proprio tu a scattare quella foto in quel posto.

In cima al Kleines Gruenhorn si cammina tra roccia e neve. Aggrappato alla vetta ho scorto alcuni licheni appiccicati alla parete. L'unica foma di vita non umana che ricordo di aver visto per tutti e tre i giorni, escludendo qualche uccello che si precipita sugli avanzi di pranzo lasciati dagli escursionisti.
Alla fine della lunga traversata dell'Aletschfirn per raggiungere il Loetschenluecke e fare ritorno alla civilta', scorgere finalmente il verde in fondo alla valle rimette in moto i tuoi sensi e il tuo desiderio di calore e profumo di terra e di erba.

Alla fine, qualche giorno per riassaporare la vita sotto i 3000 metri gia' bastano a far montare la voglia del prossimo viaggio, del prossimo ghiacciaio, della prossima vetta.
Ci sono certi istanti tra le montagne in cui tutto sembra perfetto; invece di scattare una foto, per ricordarne uno cerco di aprire tutti i sensi e stampare nella memoria tutte le sensazioni di quel momento. E' forse la mancanza di questi istanti cosi' pieni che lascia il piccolo vuoto al ritorno; la natura, si sa, ha orrore del vuoto, e quindi appena se ne accorge mi rimette in moto per cercare di riempirlo...

In regalo, per quelli che hanno letto fino qua, il link dove potete trovare una selezione delle foto di questi tre giorni.
Basta cliccare qui.
Date un'occhiata anche ai commenti che ho aggiunto sotto le foto!
4 commenti:
Le foto mi hanno lasciato senza parole. Oggi compero lo zaino. Un primo passo verso le vette :)
Ciao Beppe
Che e' quella roba di metallo nella secondo foto?!! la standa?
Leo, non ho capito se lo chiedi sul serio o sei sarcastico (ma perche'?), comunque e' la scaletta che risale i quasi cento metri di dislivello dal ghiacciaio al rifugio...
ma no... era giusto per rompere le scatole.
temevo solo fosse una specie di accesso alla funivia...
a parte tutto, belle foto e posti stupendi.
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