martedì 28 ottobre 2008

Cambio di rotta

Premessa. Questo e' un post calcistico che puo' risultare noioso a chi disprezzi l'arte pedatoria: da quelli che se la tirano perche' il calcio e' una schifezza, alle pulzelle a cui giustamente non gliene puo' fregare di meno.

Il fatto che dalle sabbie della serie B e della serie C il Genoa si sia finalmente risollevato e' certamente rappresentato dal ritorno di Milito ma anche, anzi forse ancor piu', dal fatto di avere in squadra un giocatore come Thiago Motta.
Uno che a 19 anni giocava titolare nel Barcelona, uno che si e' fatto male a tutte e due le ginocchia e ora e' ripartito senza un pelo di spocchia. Anzi, si e' tagliato il capello lungo e si e' dato al look rapato, dicono che abbia un po' messo la testa a posto, a 26 anni forse era l'ora, e che sia sempre tra i primi ad arrivare al campo di allenamento tutti i giorni.
Per adesso gioca praticamente da fermo, un anno e mezzo giocando 6 partite si fanno sentire per forza, ma si vede subito che e' un giocatore diverso, uno che c'entra poco anche in una squadra di classifica sia pure medio-alta come il Genoa di oggi, uno che conosce il gioco del calcio per sua natura e basta.

Ci sono persone che il proprio mestiere lo sanno fare in maniera "diversa", a un'altro livello rispetto alla maggior parte dei propri colleghi, perche' guidati da maggior passione o da maggior talento naturale o magari da tutti e due; ecco, Motta e' uno di quelli.

L'allenatore del Genoa si chiama Gasperini. Anche lui e' uno di quelli. E' bravo, e' tremendamente bravo, e se non vi fidate di me, forse vi fiderete di chi parla da spettatore neutrale. Gasperini ha portato personalita', consapevolezza nei propri mezzi, un gioco offensivo e sa gestire un gruppo di ventenni milionari come pochi perche' gli fa fare la cosa che desiderano fare piu' di ogni altra, giocare a pallone, facendoli divertire, e facendo divertire anche chi li guarda farlo, persino in allenamento. In fondo, e' anche per questo che guardiamo una partita di calcio.

La scena che non dimentichero' e' avvenuta verso il minuto 20 della ripresa della partita Inter - Genoa di domenica. L'Inter e' senza dubbio la squadra piu' forte del campionato, per qualita' e prestanza fisica, nonche' per budget.. Siamo ancora 0 - 0, noi ce la stiamo giocando alla pari, anzi per la verita' mi viene quasi da pensare che quella partita potremmo anche vincerla. Pero' Ivan Juric, uno che ci mette sempre la grinta anche se corre in una delle maniere piu' ridicole che si siano mai viste, si e' appena fatto espellere e le cose si complicano davvero.
Gasperini chiama Motta vicino a se' e gli spiega come devono disporsi. Non e' difficile intendere la mimica. Quattro dietro, quattro in mezzo, e Milito solo davanti. Motta fa un cenno di assenso col capo poi gli chiede spiegazioni su qualche dettaglio, parlotta attento ancora un po' con Gasperini, si scambiano un'occhiata e un altro cenno di assenso, l'allenatore gli da' un pacca sulla spalla e lui torna verso il centrocampo.
Ecco, e perche' non la dimentichero'? Perche' in quegli sguardi si vedeva la comprensione reciproca di chi si intende a meraviglia sul mestiere che bisogna fare, sul come farlo e sul come farlo bene.
E perche' e' bellissimo avere due persone cosi' nella tua squadra!

Per la cronaca, la partita e' finita 0 - 0, e all'ultimissimo secondo il portiere dell'Inter ha fatto un mezzo miracolo su una punizione calciata da... Motta naturalmente!

Nessun commento: