Stasera ho aperto il giradischi che ho ordinato un paio di giorni fa e che stamane mi hanno consegnato a casa. È uno di quei giradischi moderni che si attaccano al computer e ti permettono di trasformare in formato digitale la tua vecchia collezione di vinili.
L'ho attaccato al laptop, ho accostato il braccio al bordo del disco (quanto tempo era che non compivo questo semplice gesto manuale per ascoltare la musica!), il disco ha cominciato a girare, ho spostato la levetta del sostegno, la puntina si è abbassata dolcemente e immediatamente come per magia il suono ha cominciato a uscire dalle piccole casse annegate dentro questa scatola bianca sulla quale sto battendo i tasti.
È stata un'emozione inattesa, capace di rimuovere un po' di quella sterilità produttiva degli ultimi tempi. Così mi sono messo a scrivere di questa emozione.
Finito il Lato 1 del disco ho salvato la bozza. Il disco l'ho sentito ma la digitalizzazione non ha funzionato: tutto muto... vabbeh, pazienza, giro il piatto e riprovo col Lato 2, intanto continuo a scrivere mentre ascolto.
Finito il Lato 2. Niente da fare, non funziona. Nel frattempo ho finito il post. Lo pubblico ma... qualcosa va storto. Il post sparisce, anche dalle bozze. Irrecuperabile. Ho provato a riscriverlo ma non è la stessa cosa, quell'emozione si è come persa.
Scrivere è come tirare fuori qualcosa che hai dentro, ma una volta che la penna o la tastiera lo hanno assorbito è andato via, non ritorna più. Non posso provare a riscrivere quello che ho scritto prima, non ci riesco.
E allora intanto ora metto su un altro disco, e poi ricomincio da capo, per vedere se quell'emozione torna e magari passa di nuovo su questa tastiera...
3 commenti:
mi sembra sacrilego ascoltare un vinile con le pessime casse di un laptop..
Hai ragione, ma ho gia' rimediato :)
Sti vinili danno sensazioni contrastanti..
comunque, come vedi, a volte la vecchia carta tradisce meno della tastiera del computer.
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