lunedì 26 luglio 2010

Fino a ieri...


Fino a ieri pensavo che la mia migliore prestazione sportiva fosse stata la salita al Senggchuppa con gli sci quasi in solitaria, 2350 metri di dislivello, dalla strada del Sempione fino in vetta, con neve meravigliosa, tempo splendido, e pochissima gente in giro. Qui potete trovarne un riassunto.

Poi ho comprato una signora bici...


E ho cominciato a viaggare... Dopo una settimana di rodaggio, mi sentivo pronto per una piccola grande avventura. Da Meiringen, pochi chilometri oltre Interlaken, fino al Monte Verita', Ascona, e mai nome fu piu' appropriato.

Due giorni, quasi 180 Km e 3500 metri di dislivello, con un bagaglio di circa 25 Kg: l'occorrente per una settimana di conferenza, e un weekend a seguire di trekking e campeggio.

Il primo giorno prevedo il passaggio del Grimselpass. Qui potete consultare il percorso.
Il Grimselpass era in realta' chiuso per una grossa frana, ma un simpatico vecchino, vedendomi sconsolato di fronte alla sbarra che serrava il passaggio, mi avvicina e suggerisce:

"Es gibt eine andere möglichkeit!"

C'e' un'altra possibilita'.

Attraversare il suo allevamento di pecore, percorrere un ripido sentiero di montagna trascinando la bici per qualche centinaio di metri, e ricongiungermi alla strada principale sopra la frana. La giornata era da tregenda, acqua fin dalla partenza e decisamente freddo per essere il 24 luglio. Ma la salita al Grimselpass in totale solitudine e' stato qualcosa di impagabile. Nessuna macchina, nessun ciclista, niente autobus giallo della posta.
In cima il vento forte, la nebbia e il freddo pungente, i vestiti zuppi e la discesa vertiginosa verso Gletsch.
Nonostante tanti anni di scialpinismo, a 3000 e 4000 metri, in inverno, non avevo mai sentito cosi' freddo in vita mia...

Manca la foto di rito sotto il cartello che annuncia il passo semplicemente perche' avevo troppo freddo alle mani per riuscire ad aprire la borsa da manubrio e prendere la macchina fotografica.

Secondo giorno: partenza da Gletsch per valicare Furka e Gotthard, prima della discesa verso Bellinzona, gli estenuanti saliscendi fino a Locarno e infine "il mostro finale" la ripidissima ascesa al Monte Verita'. Breve ma intensa, dopo 135 Km e oltre 1500 metri di dislivello. Ecco qua una mappa.

Ancora molto freddo sul Furka, ancora in solitudine vista la partenza oltremodo mattiniera (ma la giornata si annunciava assai lunga) ma niente piogga, solo nebbia, e poi, all'avvicinarsi del tanto atteso spartiacque principale delle Alpi, ecco finalmente il sole, la splendida ascesa al San Gottardo, con la vertiginosa discesa su 8 Km di pave' (altro che Muro delle Fiandre!).

E infine l'arrivo ad Ascona, il lago, il sospirato gelato, l'abbraccio con chi immaginava, ma non sapeva, come sarei arrivato. E infine l'ultima fatica, Monte Verita', in nomine res, e gli ultimi metri tra i sorrisi e i brevi incitamenti di chi a quel punto mi aspettava in cima :).

La bicicletta come sinonimo di liberta' e conquista, freddo e sudore, fatica e gratificazione, sorrisi a volte amari all'attraversare luoghi che forse avrebbero potuto assumere un altro significato.

Ma questa e' un'altra storia...

PS Resoconto fotografico piu' completo fra qualche giorno, queste foto sono fatte col cellulare e la qualita' e' quella che e'...